Appunti sopralluogo
Abbiamo camminato lungo un bellissimo sentiero a due passi da casa.
Fa parte dei “Sentieri tra le vigne” ed è un progetto promosso pochi anni fa che coinvolge tre Comuni: Rivara, Levone e Forno. Come suggerisce il nome, si tratta di una rete di percorsi immersi nel verde delle colline di un’area benedetta da Dio, disseminata di vigneti che una politica attenta alla rivalorizzazione dei territori, ma anche all’intraprendenza di alcuni imprenditori che si sono fatti carico di acquisirli, sistemarli, e tornare ad essere produttivi. Rappresenta, come si legge nel giornale “La Sentinella del Canavese”, quasi un unicum per questo lembo di Canavese.
Partiti dal Rivara il sentiero è leggermente in salita, tratti di bosco si alternano a vigneti, qua e là dei balconi affacciati sulla pianura canavesana sino ad arrivare dopo circa 4 km alla Panchina Gigante color ciclamino di Levone che domina come un grande fiore il piccolo paesino, circondata da un vigneto stupendamente colorato durante il periodo autunnale.


Scattiamo qualche foto di rito e sbirciamo nella piccola libreria in tinta i libri messi a disposizione degli ospiti per qualche momento di relax.
Proseguiamo il nostro cammino e dopo un paio di chilometri svoltiamo verso un sentiero in direzione della vecchia cava di calce (il “crosio”) che costeggia il torrente Levona e che conduce a due gallerie: attraversiamo la prima più breve mentre la seconda più lunga, per motivi di sicurezza, non è attualmente accessibile.
Da qui scendiamo verso Levone, piccolo comune silenzioso.
Mentre nella seconda metà del 1800 il paese di Levone conosce il periodo di maggior splendore, oltre 1200 abitanti e la cava di calce in piena attività occupa una cinquantina di operai, all’inizio del XX secolo Levone è colpito dalla piaga dell’emigrazione e la cava viene definitivamente chiusa dopo la seconda guerra mondiale
Oggi il comune di Levone ha circa 450 abitanti, ma sembrano tutti nascosti.
Abbiamo fame e cerchiamo un bar dove ristorarci. Seguiamo le indicazioni verso il Bar Da Toto’.
Lo troviamo lungo una strada alquanto stretta del paese con, posta a fianco dell’insegna principale, una seconda insegna “unico bar” che fuga ogni dubbio e fa risparmiare tempo a noi viandanti.
Ci accoglie Mariesol: non ha molto da offrirci per il pranzo, ma i due panini caldi prosciutto e formaggio che improvvisa insieme ad un bicchiere di vino rosso sono davvero squisiti ed accoglienti.
Mariesol è di origini brasiliane e gestisce questo locale da 13 anni.
Ci racconta che in paese è l’unico bar e che ci sono ormai pochi abitanti perché ahimè, non si fanno più figli. Mentre pranziamo un paio di auto rallentano quasi a fermarsi davanti alla porta d’ingresso e con un veloce colpo di clacson la salutano. Entra un signore che le parla in piemontese e compra un giornale.
Comprendiamo che il piccolo bar è anche un’ edicola, un tavolino dove leggere un giornale mentre sorseggi un caffè, una chiacchera con Mariesol, un punto di incontro, ma soprattutto contaminazione ed integrazione.
Finiamo di pranzare e la salutiamo promettendole di tornare a trovarla.
Lasciamo le case e iniziamo a salire verso la chiesetta di Santa Rita. Sul percorso si incontrano abitazioni ormai abbandonate. La Chiesa è costruzione recente, ultimata nel 1948, ma anch’essa in decadimento. Dalla chiesetta scendiamo proseguendo su una carrareccia dalla quale si scorge in alto la sagoma del Mulino Val.
Di lì a breve incrociamo un’auto, ci spostiamo a lato per farla proseguire, ma lei si ferma spegnendo il motore e dal suo abitacolo una voce gentile ci chiede da dove arriviamo.
La voce appartiene ad un signore che si affaccia dal finestrino; dentro l’auto vissuta scorgiamo un cesto di vimini, qualche coperta, degli stivali. E’ Germano di Front e ha tanta voglia di conversare con noi. E’ nato il 16 luglio del ’39, ha lavorato in una stamperia, ma anche tanto in campagna.
Ci racconta che tempo fa un medico che lo stava visitando per un problema ad un ginocchio gli chiese di riassumere in una parola la sua indole e lui rispose: “vincere” ! <Si vincere, perché anche oggi che sono uscito per cercare qualche crava, so che se la trovo io vincerò, ma se non la trovo vincerò lo stesso perché avrò visitato questa bella terra>. Chiedendo scusa per intrattenerci così a lungo continua a raccontare di sé, di quando i suoi amici non volevano seguirlo nella sue avventure in alta montagna dandogli del pazzo ed era costretto a salirci da solo, e ancora di come questa esperienza fosse rimasta il momento in cui aveva maggiormente percepito il senso della vita.
Ci dice che ancora oggi con un solo dito della mano riesce a restare appeso sostenendo il peso dei suoi settanta chili.

Infine ci saluta stringendoci la mano: la trattiene in una lunga e forte presa dicendoci:
<che Dio ve la mandi buona… e se non ve la manda buona… rimandategliela indietro>.
In silenzio tra i nostri pensieri proseguiamo il nostro cammino attraversando le piccole frazioni di Grosso e Macchia: frazioni ferme nel tempo, dove scorgiamo ancora vigne ben ristrutturate. Rientrando per completare l’anello intravediamo il Castello di Rivara.
Anche oggi comprendiamo che camminare un territorio significa parlare con lui, sentirne il profumo, prendere un caffè dall’ accento nuovo, stringere una mano vigorosa e ritrovare la sintonia con se stessi e con quello che ci circonda.
Oggi Dio ce l’ha mandata buona.
Informazioni tecniche per i Soci del Nordic Walking Volpiano:
Ritrovo ore 9:15 Piazza Giuseppe Garibaldi – Rivara
Il punto di ritrovo dista da Volpiano circa 23 km (30 minuti di viaggio in auto)
Inizio camminata: ore 09:30
Durata camminata: 5.00h circa comprensiva di soste e pausa pranzo
Lunghezza: 15 km circa
Dislivello: 480 m D+
Difficoltà: E
Tratti esposti: non esistono tratti esposti
Altitudine minima: 350 slm
Altitudine massima: 565 m slm
Pranzo al sacco (vedere nota pranzo in calce) ***
Disponibilità acqua presso il bar al punto al punto ristoro sito nel Comune di Levone
*** nota pranzo: presso il Bar Da Toto’ di Levone sarà possibile consumare il pranzo a base panini vari. Cortesemente contestualmente all’iscrizione comunicate se intendete consumare il pranzo presso il bar in modo da avvisare il gestore (Mariesol)
Vi ricordiamo che:
- L’escursione termica in questo periodo è notevole, sono quindi necessari abbigliamento e dotazioni adeguate (maglia lunga, pile, bastoncini ecc.)
- L’attività proposta è fruibile dai soci in buone condizioni fisiche e idoneo allenamento per affrontare il percorso.
- L’associazione si riserva la facoltà di escludere dalla partecipazione, al momento dell’iscrizione i soci che non ritiene idonei all’attività proposta o, prima di partire, i soci privi di abbigliamento e/o calzature adeguate a garantire la percorribilità dell’itinerario proposto in sicurezza.
- Si raccomanda di rispettare gli orari indicati per l’escursione
- Si consiglia di avere nello zaino acqua, barrette energetiche e/o integratori.
Per prenotazioni e informazioni entro le ore 14:00 di venerdì 12 gennaio
Nicoletta: ☎️/WA 3333453385

