Partendo dal parcheggio del Castello, percorreremo un sentiero che costeggia la bealera Brissacca fino ad arrivare a San Giorgio, Qui la nostra camminata si inoltrerà in un paesaggio ricco di vigneti storici e ci farà da sottofondo la splendida cornice delle montagne canavesane.
Vi ricordate?
Eravamo già stati in questi luoghi durante la nostra uscita settimanale di gennaio trovate qui il link per chi vuole saperne di più 👇🏼 link uscita gennaio 2025
In questa occasione, il percorso sarà più breve, coinvolgendo solo il pomeriggio, ma non per questo meno ricco di spunti e sguardi suggestivi su questo straordinario territorio.
🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿
Informazioni tecniche per i Soci del Nordic Walking Volpiano:
Ritrovo ore 13:45 Parcheggio Strada provinciale 52 – (Il parcheggio non ha un nome, inizia dove il Viale Don Notario confluisce alla provinciale per San Giorgio)
Il punto di ritrovo dista: da Volpiano circa 23 km (30 circa di viaggio in auto) da Torino Parco Pellerina 42 km (45m circa di viaggio in auto) Inizio camminata: ore 14:00 Durata camminata: 2h30m (escluse le soste) Lunghezza: 8 km circa Dislivello: 70m D+ Difficoltà: E Tratti esposti: non ci sono tratti esposti Altitudine minima: 274 m slm Altitudine massima: 385 m slm Segnale rete cellulare generalmente presente lungo tutto il percorso Acqua presente solo alla partenza:
Vi ricordiamo che:
Sono necessari abbigliamento e dotazioni adeguati alla camminata, vestirsi a cipolla portando con sé anche indumenti caldi e una protezione per la pioggia.
L’ attività proposta è fruibile dai soci in buone condizioni fisiche e idoneo allenamento per affrontare il percorso.
L’associazione si riserva la facoltà di escludere dalla partecipazione, al momento dell’iscrizione i soci che non ritiene idonei all’attività proposta o, prima di partire, i soci privi di abbigliamento e/o calzature adeguate a garantire la percorribilità dell’itinerario proposto in sicurezza.
Si raccomanda di rispettare gli orari indicati per l’escursione
Si consiglia di avere nello zaino acqua, barrette energetiche e/o integratori.
Per prenotazioni e informazioni entro e non oltre le ore 10:00 di sabato 29 novembre 2025
“CAMMINI” è il progetto che ci guiderà alla scoperta di alcune tappe dei percorsi più affascinanti della nostra regione e non solo. Il nostro obiettivo? Darti un assaggio, una scintilla, che possa accendere la tua curiosità e la tua voglia di avventura, spingendoti a esplorare il resto del percorso in autonomia.
La prima escursione di sabato 27 settembre non sarà solo una camminata: sarà un vero e proprio passaggio del testimone tra i progetti. Partiremo infatti su un sentiero partigiano, portando con noi l’eredità di “Passi in Libertà”, ma lo faremo all’interno del celebre Cammino Balteo.
Questo è l’inizio di “CAMMINI“, il nostro nuovo progetto annuale.
👣👣👣👣👣👣👣👣👣👣👣
Iniziamo da…. I fatti storici
“Per chi suona la campana? “
Ogni giorno alle 9.15 a Marine, in Val di Gressoney, si odono i rintocchi di una campana.
E’ così da ottanta anni.
Era infatti l’8 dicembre 1943 quando un piccolo gruppo di giovani, renitenti alla chiamata alla leva della Repubblica Sociale Italiana, si oppose con le armi ai carabinieri saliti da Pont Saint Martin per arrestarli. Comincia con questo primo atto di ribellione la storia della “banda” di Perloz destinata a diventare, insieme ad Arnad, Gressoney, Fenis e Saint Barthelemy, uno dei principali centri della Resistenza in Valle d’Aosta.
La Resistenza in Valle d’Aosta fu portata avanti inizialmente da gruppi locali. L’obiettivo politico non si limitava all’abbattimento del fascismo ma mirava anche a restituire ai valdostani forme di autogoverno e autodeterminazione. Carismatiche in questo senso furono le figure di Emilio Chanoux, Emilio Lexert, Ernesto Page e Federico Chabod. Solo più’ avanti le varie bande si fusero in quella che diventerà la Brigata Lys, forte di oltre duecento uomini quasi tutti della zona, che si unirà poi nella Lotta di Liberazione alle brigate “Giustizia e Libertà” e “Garibaldi” operanti in bassa valle e nel Biellese.
Ai primi di marzo del 1944 il comando nazifascista di Aosta decide di intraprendere un azione punitiva contro il gruppo di Perloz, responsabile di numerose azioni di sabotaggio e guerriglia. Fascisti e nazisti attaccano pesantemente il distaccamento partigiano di Plan de Brun che deve ritirarsi verso Perloz ed il santuario di Notre Dame de la Garde. Il giorno successivo due colonne provenienti da Plan de Brun e da Nantey-Chemp tentano l’accerchiamento di Perloz, appoggiate dalle batterie posizionate presso la Torre d’Hereraz, costringendo i ribelli a risalire dapprima verso Marine e poi sulle pendici del Monte Rot. Nei mesi successivi i tentativi nazifascisti di riprendere il controllo della zona, con alterne vicende porteranno i partigiani a riprendere e poi abbandonare gli abitati conquistati, con duri scontri e perdite da ambo le parti. Dopo l’inverno, che diede l’opportunità ad entrambi i contingenti di riorganizzarsi, ripresero i rastrellamenti nel marzo ‘45 con una grande offensiva che voleva assicurare alle forze nazifasciste il controllo delle vie di fuga verso la Svizzera. Sotto il pesante e impari impatto militare collassò l’intero fronte difensivo costringendo i partigiani a ritirarsi nelle frazioni oltre il vallone di Nantey e lasciare ancora una volta Perloz e Marine nelle mani dei nazifascisti.
Il 27 aprile, con la discesa a valle della Brigata Lys e l’occupazione di Pont Saint Martin, si chiude il lungo e tragico periodo della Resistenza per Perloz e le sue borgate. Pace e libertà sono restituite ai suoi abitanti che oltre a donare tante giovani vite dovettero subire ogni genere di angherie, saccheggi, incendi (23 abitazioni a Perloz, 18 a Marine) e violenze fisiche ma non smisero mai di fornire supporto e protezione ai partigiani. Per questa indomita lotta, Perloz sarà insignita nel 1995 della Medaglia di Bronzo al Valore Militare.
“… e allora non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te” (Ernest Hemingway)
IL CAMMINO BALTEO – Tappa 1 da Pont Saint Martin a Lillianes
Il Cammino Balteo è un percorso ad anello che abbraccia la media e bassa Valle d’Aosta. Si estende per circa 347 km, suddivisi in 23 tappe, offrendo la possibilità di scoprire borghi storici, castelli e paesaggi mozzafiato. Il suo nome, dal latino Balteus (“cintura”), evoca proprio l’idea di un sentiero che cinge la Valle, unendo natura e cultura.
Preparatevi a un’esperienza che vi lascerà il cuore pieno di meraviglia! 😍✨ Stiamo per affrontare la prima tappa del Cammino Balteo, un viaggio che va ben oltre la semplice camminata.
Questa escursione, di media difficoltà, si snoda per circa 15 km e offre un percorso completo tra storia, arte e natura. Partendo da Pont-Saint-Martin con il suo maestoso ponte romano, il sentiero si inerpica attraverso il paesaggio. La salita è costante, ma la fatica è ripagata da panorami che tolgono il fiato.
Il sentiero ci guiderà dapprima al Santuario di Notre-Dame-de-La-Garde, un luogo di devozione che domina la valle. È un punto panoramico incredibile, perfetto per una sosta e per ammirare il paesaggio circostante.
Proseguendo il sentiero, scopriremo poi il fascino dell’antico borgo medievale di Perloz. È qui che il percorso si fa ancora più intenso: attraverseremo la frazione di Marine, un luogo di profonda memoria. Questo villaggio fu infatti teatro di una battaglia della Resistenza, e la campana della sua chiesetta è un toccante testimone di quegli eventi, un richiamo alla pace e alla libertà. (leggi i fatti storici)
Il pezzo forte, però, è la deviazione per Chemp, il “villaggio degli artisti”. Qui, ogni angolo è una scoperta, con opere d’arte che dialogano in armonia con le antiche case in pietra. È un momento magico e surreale che ci lascerà un segno profondo.
Il Cammino Balteo è davvero una cintura di emozioni che avvolge la Valle d’Aosta, e noi siamo pronti ad iniziare a percorrere i suoi sentieri con voi.
L’ultima tratta del cammino è caratterizzata da una discesa che conduce a Lillianes. L’arrivo al paese è annunciato dal suo caratteristico ponte a quattro archi sul torrente Lys, un’opera unica in Valle d’Aosta.
…e come sempre, oltre ai panorami, scopriremo insieme tante storie affascinanti
molto di più di quanto abbiamo descritto 😉
Vi aspettiamo !
☘️☘️☘️☘️☘️☘️☘️☘️☘️☘️☘️☘️☘️☘️☘️☘️☘️
Informazioni tecniche per i Soci del Nordic Walking Volpiano:
NOTA IMPORTANTE: lasceremo le auto a Lillianes dove prenderemo l’autobus in partenza alle ore 8:27 per Pont Saint Martin: da qui inizieremo il camminoper raggiungere nuovamente Lillianes
IL BIGLIETTO SI ACQUISTA SULL’ AUTOBUS AL COSTO DI 1,60 EURO (arrivare preparati con l’importo giusto)
Ritrovo a Lillianes (AO) presso fermata autobus ore 8:00
Il punto di ritrovo dista: da Volpiano circa 57 km (5Om circa di viaggio in auto) da Torino Parco Pellerina 80 km (1h circa di viaggio in auto) Inizio camminata da Pont Saint Martin: ore 9:00 Durata camminata: 7:00 inclusa pausa pranzo Lunghezza: 15 km circa Dislivello totale: 900m D+ e 650m D- Difficoltà: E Tratti esposti: non ci sono tratti esposti significativi Altitudine minima: 345 m slm Altitudine massima: 934 m slm Segnale rete cellulare non sempre presente lungo il percorso Acqua presente lungo tutto il percorso Pranzo al sacco
Vi ricordiamo che:
Sono necessari abbigliamento e dotazioni adeguati alla camminata, considerata l’altezza vestirsi a cipolla portando con sé anche indumenti caldi e una protezione per la pioggia.
L’attività proposta è fruibile dai soci in buone condizioni fisiche e idoneo allenamento per affrontare il percorso.
L’associazione si riserva la facoltà di escludere dalla partecipazione, al momento dell’iscrizione i soci che non ritiene idonei all’attività proposta o, prima di partire, i soci privi di abbigliamento e/o calzature adeguate a garantire la percorribilità dell’itinerario proposto in sicurezza.
Si raccomanda di rispettare gli orari indicati per l’escursione: siamo vincolati alla partenza dell’autobus e per ovvie ragioni non si aspetteranno eventuali ritardatari.
Si consiglia di avere nello zaino acqua, barrette energetiche e/o integratori.
Per prenotazioni e informazioni entro e non oltre le ore 20:00 di giovedì 25 settembre 2025
Siamo all’inizio della Val di Susa, e Monte Musiné è la montagna più vicina a Torino, nelle Alpi Graie. Spesso viene chiamato “Monte degli Asini”, ma il suo nome ha origini diverse, come Mons Vicinea (Montagna del Villaggio) che rimanda a un’antica organizzazione risalente all’epoca romana, che aveva diritti su queste terre.
Il Monte Musiné separa il bacino della Dora Riparia da quello della Stura di Lanzo. Si dice che i nostri antenati celto-liguri lo considerassero un posto sacro o magico. Ci sono tantissimi segni lasciati da loro, alcuni risalenti al neolitico: incisioni rupestri con scene di caccia, coppelle, dolmen e menhir (eretti dai celto-liguri), oltre ai resti di villaggi dell’Età del Bronzo e forse anche del Neolitico. Inoltre, più recentemente, c’è una villa romana ai piedi del monte.
Le leggende popolari raccontano che questo è un luogo dove sono successi eventi “straordinari”: qui viveva un vero e proprio lupo mannaro, o licantropo, che si nascondeva in una grotta; qui si riunivano le streghe, danzando attorno al fuoco; di notte si vedono strane luci e bagliori, e avvengono eventi incomprensibili; e non dimentichiamo i fenomeni “ufologici”, tanto che il Musiné è considerato il “monte ufologico” d’Italia. 👽👽👽
Inoltre, viene considerato un “monte magico” per diversi motivi. Innanzitutto, c’è il “segno” alla cima, la scritta sulla croce di cemento “in hoc signo vinces” (“attraverso questo segno vincerai”). Storia vuole che questo segno si sia materializzato perché Costantino, in cerca di aiuto contro Massenzio, chiese un segno “divino” prima della battaglia. E così arrivò un segno che lo portò alla vittoria. Alcuni dicono che apparve in pieno giorno, altri di notte in cima a un monte, ma nessuno sa con certezza dove sia successo. Poiché Costantino era a Rivoli, l’imbocco della Valsusa, la tradizione dice che questo miracolo sia avvenuto sul Musinè, sempre considerato “la montagna magica”, un antico Luogo di potere.
Lungo il cammino
Il nostro percorso parte vicino allo stadio di Caselette. Iniziamo a seguire la “pista tagliafuoco” che collega Rivera di Almese a Caselette attraversando i boschi del Musiné.
Passiamo Pian Domini, a circa 450 metri, per scoprire alcune pietre con coppelle, queste vaschette incise su roccia di cui non sappiamo molto, ma sembrano davvero luoghi sacri, forse usati per dei rituali. Ci immergiamo poi nel bosco in direzione del Santuario di Sant’Abaco, costruito nel 1551, seguendo il percorso della via crucis fino a raggiungere, attraverso il crinale sud-est, la cima del Monte a 1150 metri sul livello del mare. Da qui si apre un panorama fantastico a 360° sulla pianura torinese e sulle principali montagne, incluso il Cervino.
Sulla vetta potremo quindi ammirare il panorama vicini alla croce di vetta bianca in cemento armato alta ben 15 metri che permette al Monte di essere distinto da tutte le altre montagne del gruppo e una tavola di orientamento in acciaio inossidabile che ci consentirà di distinguere le principali montagne visibili.
Inoltre sia a Pian Domini e sia in cima al Monte potremo vedere una sorta di “menhir moderno” metallico, di circa un metro d’altezza, a base triangolare, su cui è apposta una targa:
«Qui è l’una antenna dei 7 punti elettrodinamici che dal proprio nucleo incandescente vivo la terra tutta respira emette vita qui operano le astrali entità che furono: Hatsheptut, Echnaton, Gesù il cristo, Maometto, Confucio, Abramo, il Buddha, Gandhi, Martin Luther King, Francesco D’Assisi e anche tu se vuoi alla fratellanza costruttiva tra tutti i popoli pensaci intensamente, 3 minuti. Pensiero è costruzione».
Terminata la tappa in vetta al Monte percorreremo in discesa il sentiero 572A che, con minore pendenza, conduce, immersi in un bosco affascinante passando attraverso il Pian ed la Sisterna e il Pian ed la Féja alla strada che conduce alla enorme cava a cielo aperto di magnesite e di opale lungo le pendici nordorientali del monte. Il Musiné nasce da un affioramento in superficie del mantello terrestre. Le rocce originarie si sono spesso trasformate in serpentiniti. Alle falde del monte sono presenti parecchi massi erratici facenti parte dell’Anfiteatro Morenico di Rivoli e Avigliana
Il magnesio si presenta in forma terrosa, l’opale ha colorazione bianca o trasparente, con lucentezza perlacea.
Al termine della visita alla cava si prende la strada sterrata che, con una piacevole e brevissima camminata, ci riporterà verso la partenza, a completamento del nostro anello di circa 11 km.
Informazioni tecniche per i Soci del Nordic Walking Volpiano:
Ritrovo ore 8:30 Parcheggio Bar Kiosko – Piazza Carlo Cays, 1 – Caselette (TO) Parcheggio
Il punto di ritrovo dista: da Volpiano circa 35 km (30 circa di viaggio in auto) da Torino Parco Pellerina 20 km (20m circa di viaggio in auto) Inizio camminata: ore 09:00 Durata camminata: 5h:00m (escluse le soste) Lunghezza: 11 km circa Dislivello: 750m D+ Difficoltà: E Tratti esposti: non ci sono tratti particolarmente esposti Altitudine minima: 350 m slm Altitudine massima: 1.150 m slm Segnale rete cellulare generalmente presente lungo tutto il percorso Acqua non presente, portare 1 litro o 1 litro e mezzo di acqua Pranzo: al sacco
Vi ricordiamo che:
Sono necessari abbigliamento e dotazioni adeguati alla camminata, considerata l’altezza vestirsi a cipolla portando con sé anche indumenti caldi e una protezione per la pioggia.
L’attività proposta è fruibile dai soci in buone condizioni fisiche e idoneo allenamento per affrontare il percorso.
L’associazione si riserva la facoltà di escludere dalla partecipazione, al momento dell’iscrizione i soci che non ritiene idonei all’attività proposta o, prima di partire, i soci privi di abbigliamento e/o calzature adeguate a garantire la percorribilità dell’itinerario proposto in sicurezza.
Si raccomanda di rispettare gli orari indicati per l’escursione
Si consiglia di avere nello zaino acqua, barrette energetiche e/o integratori.
Per prenotazioni e informazioni entro e non oltre le ore 20:00 di venerdì 17 gennaio 2025
In una meravigliosa domenica dello scorso gennaio, mentre percorrevamo il sentiero tra le vigne, abbiamo fatto tappa nel villaggio di Levone. Vi ricordate? È stata una giornata meravigliosa e emozionante, ricca di incontri piacevoli. Potete cliccare quiper leggere l’articolo completo.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare Marisol e di sperimentare la sua calorosa accoglienza mentre nuovi amici del luogo ci hanno invitato a immergerci nella storia di questo piccolo borgo, ufficialmente designato come il paese delle Masche. Il logo, che raffigura l’emblema delle “Masche di Levone” e creato appositamente dall’artista locale Paolo Cera, è stato depositato presso l’Ufficio Marchi della Camera di Commercio di Torino.
Ed eccoci qui per raccogliere l’invito😃
È un’opportunità straordinaria per noi, un’occasione unica per esplorare a fondo la figura di una donna, avvolta tra la realtà e la leggenda. Siamo pronti ad immergerci in questo viaggio emozionante, pronti a scoprire ogni dettaglio e ad alimentare il fuoco della passione per questa straordinaria figura femminile ?
Al mattino, apprezzeremo una magnifica passeggiata lungo un sentiero e saremo piacevolmente sorpresi di trovarci immersi in vigneti e uliveti, in un territorio così vicino a casa.
Nel corso del primissimo pomeriggio, esamineremo la storia delle streghe, conosciute come “Masche” nel dialetto piemontese, una pagina oscura e spaventosa della storia del Piemonte. Il processo documentato, tenutosi nel castello di Rivara, ebbe inizio nel 1474 e coinvolse quattro donne di Levone: Antonia De Alberto, Francesca e Bonaveria Viglone, e Margarota Braya. Queste donne furono oggetto di incredibili accuse. La vicenda delle Masche di Levone non è soltanto mito e leggenda, ma rappresenta un capitolo della storia e della realtà. Lo storico Pier Luigi Boggetto, autore di un documento accurato sulle streghe levonesi, afferma: “Il legame di Levone con le masche è purtroppo reale”. Sarà proprio Pier Luigi Boggetto a guidarci attraverso il cuore e la storia di questo piccolo quanto affascinante borgo.
Infine… Le masche di Levone sono anche all’origine dell’idea di Lorenzo Simone, che nel 2014 ha aperto la propria azienda agricola nel paese, recuperando la tradizione dei vigneti in Canavese e chiamando la sua azienda “Le Masche”. Proprio le masche danno il nome all’azienda e a tutta la gamma di produzione dei vini: Francesca, un Canavese rosato doc, Antonia che è un Erbaluce, Bonaveria che è una Barbera barricata, e Margarota che è un Canavese rosso doc.
E per chiudere in bellezza la giornata …… ci fermeremo da Lorenzo e dalla signora Mariella per una degustazione di vini !!
Informazioni tecniche per i Soci del Nordic Walking Volpiano:
Ritrovo ore 9:15 <parcheggio azienda agricola Le Masche> (prato di fronte all’azienda) Il punto di ritrovo dista da Volpiano circa 23 km (30 minuti di viaggio in auto) Inizio camminata: ore 09:30 Durata camminata: 3.30 circa comprensiva di soste e pausa pranzo Lunghezza: 10,5 km circa Dislivello: 240 m D+ Difficoltà: E Tratti esposti: non esistono tratti esposti Altitudine minima: 311 slm Altitudine massima: 476 m slm Pranzo al sacco Disponibilità acqua solo all’arrivo nel comune di Levone.
Costo degustazione 🍷da pagare alla cantina : 8 euro
Vi ricordiamo che:
Sono necessari abbigliamento e dotazioni adeguati alla camminata
L’attività proposta è fruibile dai soci in buone condizioni fisiche e idoneo allenamento per affrontare il percorso.
L’associazione si riserva la facoltà di escludere dalla partecipazione, al momento dell’iscrizione i soci che non ritiene idonei all’attività proposta o, prima di partire, i soci privi di abbigliamento e/o calzature adeguate a garantire la percorribilità dell’itinerario proposto in sicurezza.
Si raccomanda di rispettare gli orari indicati per l’escursione
Si consiglia di avere nello zaino acqua, barrette energetiche e/o integratori.
Per prenotazioni e informazioni entro e non oltre le ore 14:00 di mercoledì 20 marzo 2024
Abbiamo camminato lungo un bellissimo sentiero a due passi da casa.
Fa parte dei “Sentieri tra le vigne” ed è un progetto promosso pochi anni fa che coinvolge tre Comuni: Rivara, Levone e Forno. Come suggerisce il nome, si tratta di una rete di percorsi immersi nel verde delle colline di un’area benedetta da Dio, disseminata di vigneti che una politica attenta alla rivalorizzazione dei territori, ma anche all’intraprendenza di alcuni imprenditori che si sono fatti carico di acquisirli, sistemarli, e tornare ad essere produttivi. Rappresenta, come si legge nel giornale “La Sentinella del Canavese”, quasi un unicum per questo lembo di Canavese.
Partiti dal Rivara il sentiero è leggermente in salita, tratti di bosco si alternano a vigneti, qua e là dei balconi affacciati sulla pianura canavesana sino ad arrivare dopo circa 4 km alla Panchina Gigante color ciclamino di Levone che domina come un grande fiore il piccolo paesino, circondata da un vigneto stupendamente colorato durante il periodo autunnale.
Scattiamo qualche foto di rito e sbirciamo nella piccola libreria in tinta i libri messi a disposizione degli ospiti per qualche momento di relax.
Proseguiamo il nostro cammino e dopo un paio di chilometri svoltiamo verso un sentiero in direzione della vecchia cava di calce (il “crosio”) che costeggia il torrente Levona e che conduce a due gallerie: attraversiamo la prima più breve mentre la seconda più lunga, per motivi di sicurezza, non è attualmente accessibile.
Da qui scendiamo verso Levone, piccolo comune silenzioso.
Mentre nella seconda metà del 1800 il paese di Levone conosce il periodo di maggior splendore, oltre 1200 abitanti e la cava di calce in piena attività occupa una cinquantina di operai, all’inizio del XX secolo Levone è colpito dalla piaga dell’emigrazione e la cava viene definitivamente chiusa dopo la seconda guerra mondiale
Oggi il comune di Levone ha circa 450 abitanti, ma sembrano tutti nascosti.
Abbiamo fame e cerchiamo un bar dove ristorarci. Seguiamo le indicazioni verso il Bar Da Toto’. Lo troviamo lungo una strada alquanto stretta del paese con, posta a fianco dell’insegna principale, una seconda insegna “unico bar” che fuga ogni dubbio e fa risparmiare tempo a noi viandanti.
Ci accoglie Mariesol: non ha molto da offrirci per il pranzo, ma i due panini caldi prosciutto e formaggio che improvvisa insieme ad un bicchiere di vino rosso sono davvero squisiti ed accoglienti.
Mariesol è di origini brasiliane e gestisce questo locale da 13 anni.
Ci racconta che in paese è l’unico bar e che ci sono ormai pochi abitanti perché ahimè, non si fanno più figli. Mentre pranziamo un paio di auto rallentano quasi a fermarsi davanti alla porta d’ingresso e con un veloce colpo di clacson la salutano. Entra un signore che le parla in piemontese e compra un giornale.
Comprendiamo che il piccolo bar è anche un’ edicola, un tavolino dove leggere un giornale mentre sorseggi un caffè, una chiacchera con Mariesol, un punto di incontro, ma soprattutto contaminazione ed integrazione. Finiamo di pranzare e la salutiamo promettendole di tornare a trovarla.
Lasciamo le case e iniziamo a salire verso la chiesetta di Santa Rita. Sul percorso si incontrano abitazioni ormai abbandonate. La Chiesa è costruzione recente, ultimata nel 1948, ma anch’essa in decadimento. Dalla chiesetta scendiamo proseguendo su una carrareccia dalla quale si scorge in alto la sagoma del Mulino Val.
Di lì a breve incrociamo un’auto, ci spostiamo a lato per farla proseguire, ma lei si ferma spegnendo il motore e dal suo abitacolo una voce gentile ci chiede da dove arriviamo.
La voce appartiene ad un signore che si affaccia dal finestrino; dentro l’auto vissuta scorgiamo un cesto di vimini, qualche coperta, degli stivali. E’ Germano di Front e ha tanta voglia di conversare con noi. E’ nato il 16 luglio del ’39, ha lavorato in una stamperia, ma anche tanto in campagna. Ci racconta che tempo fa un medico che lo stava visitando per un problema ad un ginocchio gli chiese di riassumere in una parola la sua indole e lui rispose: “vincere” ! <Si vincere, perché anche oggi che sono uscito per cercare qualche crava, so che se la trovo io vincerò, ma se non la trovo vincerò lo stesso perché avrò visitato questa bella terra>. Chiedendo scusa per intrattenerci così a lungo continua a raccontare di sé, di quando i suoi amici non volevano seguirlo nella sue avventure in alta montagna dandogli del pazzo ed era costretto a salirci da solo, e ancora di come questa esperienza fosse rimasta il momento in cui aveva maggiormente percepito il senso della vita.
Ci dice che ancora oggi con un solo dito della mano riesce a restare appeso sostenendo il peso dei suoi settanta chili.
Infine ci saluta stringendoci la mano: la trattiene in una lunga e forte presa dicendoci: <che Dio ve la mandi buona… e se non ve la manda buona… rimandategliela indietro>.
In silenzio tra i nostri pensieri proseguiamo il nostro cammino attraversando le piccole frazioni di Grosso e Macchia: frazioni ferme nel tempo, dove scorgiamo ancora vigne ben ristrutturate. Rientrando per completare l’anello intravediamo il Castello di Rivara.
Anche oggi comprendiamo che camminare un territorio significa parlare con lui, sentirne il profumo, prendere un caffè dall’ accento nuovo, stringere una mano vigorosa e ritrovare la sintonia con se stessi e con quello che ci circonda.
Oggi Dio ce l’ha mandata buona.
Informazioni tecniche per i Soci del Nordic Walking Volpiano:
Ritrovo ore 9:15Piazza Giuseppe Garibaldi – Rivara Il punto di ritrovo dista da Volpiano circa 23 km (30 minuti di viaggio in auto) Inizio camminata: ore 09:30 Durata camminata: 5.00h circa comprensiva di soste e pausa pranzo Lunghezza: 15 km circa Dislivello: 480 m D+ Difficoltà: E Tratti esposti: non esistono tratti esposti Altitudine minima: 350 slm Altitudine massima: 565 m slm Pranzo al sacco (vedere nota pranzo in calce) *** Disponibilità acqua presso il bar al punto al punto ristoro sito nel Comune di Levone
*** nota pranzo: presso il Bar Da Toto’ di Levone sarà possibile consumare il pranzo a base panini vari. Cortesemente contestualmente all’iscrizione comunicate se intendete consumare il pranzo presso il bar in modo da avvisare il gestore (Mariesol)
Vi ricordiamo che:
L’escursione termica in questo periodo è notevole, sono quindi necessari abbigliamento e dotazioni adeguate (maglia lunga, pile, bastoncini ecc.)
L’attività proposta è fruibile dai soci in buone condizioni fisiche e idoneo allenamento per affrontare il percorso.
L’associazione si riserva la facoltà di escludere dalla partecipazione, al momento dell’iscrizione i soci che non ritiene idonei all’attività proposta o, prima di partire, i soci privi di abbigliamento e/o calzature adeguate a garantire la percorribilità dell’itinerario proposto in sicurezza.
Si raccomanda di rispettare gli orari indicati per l’escursione
Si consiglia di avere nello zaino acqua, barrette energetiche e/o integratori.
Per prenotazioni e informazioni entro le ore 14:00 di venerdì 12 gennaio Nicoletta: ☎️/WA 3333453385
Il Natale sta arrivando e come da tradizione vogliamo dedicargli l’ultima escursione dell’anno.
Il nostro percorso partirà dall’Abbazia di Vezzolano dove il tempo sembra essersi fermato, vero gioiello del Medioevo fra Romanico e Gotico.
Da qui, sentieri e strade di campagna, fra boschi e vigneti di Malvasia ci porteranno a poggi panoramici e chiesette antiche fino a raggiungere Castelnuovo Don Bosco.
Qui ci fermeremo per la pausa pranzo. Data la stagione fredda, ci sarà la possibilità di usufruire di un bar dove potremo rifocillarci con un panino o bevande calde (più avanti i dettagli)
Dopo la pausa rientreremo verso Vezzolano percorrendo solo in parte il sentiero dell’andata, permettendoci di osservare ancora meglio le valli alpine intorno a noi
Al ritorno, previsto intorno alle 14:00-14:30, potremo visitare il bellissimo presepe allestito all’interno dell’Abbazia con l’ausilio di una guida locale (vedere nota visita presepe in calce)
Tutto il percorso è su strade campestri prevalentemente sterrate e su sentiero. La camminata non presenta difficoltà né grandi dislivelli, ma è necessario un adeguato allenamento considerando la possibilità di terreno fangoso.
Informazioni tecniche per i Soci del Nordic Walking Volpiano:
Ritrovo ore 8:45Parcheggio presso l’Abbazia di Vezzolano Il punto di ritrovo dista da Volpiano circa 30 km (40minuti di viaggio in auto) Inizio camminata: ore 09:00 Durata camminata: 5.00h circa comprensiva di soste e pausa pranzoLunghezza: 15 km circa (percorso composto da due piccoli anelli)
Dislivello: 500 m D+ Difficoltà: E Tratti esposti: non esistono tratti esposti Altitudine minima: 230 slm Altitudine massima: 430 m slm Pranzo al sacco (vedere nota pranzo in calce) *** Disponibilità acqua presso i bar al punto di partenza e al punto ristoro presso Castelnuovo Don Bosco
*** nota pranzo: presso il bar ItalyCafè di Castelnuovo Don Bosco sarà possibile consumare il pranzo a base di toasts, panini vari e hamburger. Cortesemente contestualmente all’iscrizione comunicate se intendete consumare il pranzo presso il bar in modo da avvisare il gestore.
*** nota visita presepe: la visita guidata è gratuita, ma è consuetudine lasciare un offerta in apposito contenitore presso il locale ospitante il presepe
Per prenotazioni e informazioni telefonare a: Marco: 3922554812 Nicoletta: 3333453385
A conclusione del nostro ricco anno sportivo saremo in Valle d’Aosta per salire sulla cima del Monte Zerbion (2.728 metri). Un’imponente piramide che funge da spartiacque tra la Valtournenche e la Val d’Ayas.
L’itinerario, ben segnalato, segue le stazioni della Via Crucis fino a raggiungere la vetta caratterizzata da una Madonna alta 7 metri dalla quale si può godere di una vista mozzafiato sulle principali montagne della Valle d’Aosta: Monte Rosa, Cervino e Monte Bianco.
Il sentiero di salita (segnavia 105) parte dal comune di Antagnod – località Barmasc (1.905 m) e si compone di tre parti.
La prima parte attraversa una pineta con ampie zone aperte che si affacciano sul massiccio del Rosa. La seconda parte, la più ripida e impervia, si eleva fino a raggiungere il col Portola (2.410 m) dove si trova la statua del Risorto creata da Gabriel Girardi nel 1995. Nell’ ultima parte il sentiero imbocca il percorso devozionale arricchito dalla stazioni della Via Crucis correndo in cresta e salendo progressivamente sulla dorsale settentrionale dello Zerbion fino a raggiungere la monumentale Madonna (2.600 m).
Informazioni tecniche per i Soci del Nordic Walking Volpiano:
Ore 9.00 Parcheggio di Barmasc, Ayas Il punto di ritrovo dista da Volpiano circa 90 km (1h20minuti di viaggio in auto) E’ raggiungibile percorrendo l’autostrada Torino-Aosta fino all’uscita Verrès e a seguire le indicazioni fino al punto di incontro.
Inizio camminata: ore 09.15
Durata camminata: 6.00h circa comprensiva di soste e pausa pranzo
Lunghezza: 8,40 km circa (andata e ritorno lungo lo stesso percorso)
Dislivello: 837m D+
Difficoltà: E
Tratti esposti: alcuni tratti esposti
Altitudine minima: 1905 m slm
Altitudine massima: 2730 m slm
Pranzo al sacco
Disponibilità acqua solo al punto di partenza.
Punti di attenzione:
Siamo in montagna, sono quindi necessari abbigliamento e dotazioni adeguate
(maglia lunga, pile, giacca a vento, cappellino, crema solare, bastoncini)
L’attività proposta è fruibile dai soci in buone condizioni fisiche e idoneo allenamento per affrontare il percorso.
L’associazione si riserva la facoltà di escludere dalla partecipazione, al momento dell’iscrizione i soci che non ritiene idonei all’attività proposta o, prima di partire, i soci privi di abbigliamento e/o calzature adeguate a garantire la percorribilità dell’itinerario proposto in sicurezza.
Si raccomanda di rispettare gli orari indicati per l’escursione
Si consiglia di avere nello zaino almeno un litro e mezzo d’acqua, barrette energetiche e/o integratori.
Per informazioni e prenotazioni si prega di contattare: Nicoletta: ☎️ 3333453385 entro venerdì 4 agosto h 18:00