Camminare, una pillola di felicità

USCIRE DAGLI SCHEMI fa bene. E l’evento “CAMMINARE, UNA PILLOLA DI FELICITA’” riteniamo sia riuscito a farlo. L’ha fatto utilizzando sinergie, il fare rete, la creatività.

Siamo partiti dal fatto che noi esseri umani SIAMO UNA MACCHINA UNICA E COMPLESSA e per farla funzionare bene il camminare è sicuramente d’aiuto. Volevamo riflettere su questa complessità e possiano dire che  la serata di venerdì 6 maggio abbia raggiunto il suo scopo. Come? Con questi spunti, portatici dai relatori.

Camminare attraverso luoghi che racchiudono spiritualità e Natura è uno dei modi per stare bene, per far emergere altri valori al di là del benessere fisico dell’attività sportiva.  Franco Grosso ci ha accompagnati  con il suo ultimo  libro  DEVOTO CAMMINO DEI SACRI MONTI, ediz. National Geographic, lungo un itinerario, quasi un gigantesco anello, che parte da Domodossola per toccare le Alpi Pennine, Graie, la collina Torinese e Monferrina per risalire verso il Lago Maggiore ed inoltrarsi nel territorio varesino e comasco. Il suo intervento, ricco di splendide immagini,  ha sicuramente  stimolato a partire per camminare in luoghi noti o meno noti, ricchissimi di Storia, dove per chi sa guardare sono vive le  tracce lasciate nei secoli da chi quei cammini ha percorso e i richiami al sacro, allo spirituale, qualunque sia la fede o la non fede di chi cammina.

Franco Finelli, medico e appartenente al CAI,  insieme a Marco Pozzi, gestore del rifugio Levi Molinari (Alta Val Susa, in piccola valle a nord di Exilles), hanno dato concretezza ad un argomento che può lasciare perplessi se descritto a parole, ma ben noto “a pelle” a chi si inoltra sui sentieri nei boschi: i boschi ti fanno stare bene, non sai perché ma lo senti. Ebbene questa percezione empirica è diventata argomento di studio del CNR e i due relatori hanno fornito dati sulle prime esperienze  sperimentali tese a documentare scientificamente il fenomeno. Questo studio, che prosegue con diverse attività monitorate scientificamente,  potrebbe far riconoscere ai boschi un valore per la salute  degli esseri umani che a oggi non è ri/conosciuto e portare ad un diverso peso, e perché no?, anche ad un PIL che contempli il benessere fisico e la salute come fondamentali per l’umanità.

Considerare le attività motorie di base come gli elementi che determinano e sviluppano le attività cerebrali è la riflessione, scientificamente allo studio,  del docente di educazione fisica Claudio Priarone. Non quindi il pensiero che determina lo sviluppo dell’essere umano, bensì le attività motorie. Riflettere sul fatto che  camminare, correre insieme al lanciare ed afferrare sono  le attività motorie basilari per lo sviluppo dei bambini e degli esseri umani dagli ominidi all’homo tecnologico di oggi. Un punto di vista stimolante per dare maggior valore alla motricità che molto spesso in questa nostra epoca viene repressa dalla sedentarietà e dalla frenesia del vivere quotidiano. Un ulteriore, avvincente stimolo al camminare per scoprire, un elogio all’avvicinamento lento alla Natura ed alle imponenti costruzioni è venuta anche dalla presentazione del relatore  del suo libro IN CAMMINO TRA CASTELLI E FORTEZZE DELLA LIGURIA, pubblicazione che fa scattare il desiderio di prendere zaino e bastoncini e partire!

A ben riflettere spesso noi camminatori vorremmo poter trovare le parole “giuste” per descrivere ciò che proviamo, ma spesso le parole ci sfuggono. “E’ il paesaggio che genera letteratura*” è la citazione  dello scrittore Simone Siviero, giovane ricercatore, camminatore e scrittore, il relatore che ha concluso le riflessioni sul camminare e che le parole per fermare le sensazioni del camminare sa trovarle.  Citazione che porta a ripensare quanta letteratura sia nata dalla capacità di osservazione degli scrittori per costruire opere talvolta immortali.  Siviero ci ha condotti a riflettere sul carico di storia che i luoghi hanno dentro di sé e a come il “camminatore lento” possa provare a rivivere il Passato che i luoghi celano; ci ha parlato della sua emozione nell’avvicinarsi e nel percorrere il sito archeologico di Sparta. Quanta Storia e Letterature diventano improvvisamente vive in noi, si materializzano durante un’esperienza del genere! E si prova  una forte emozione, se si riesce a farlo. Ha portato il pubblico a  riflettere su quanta Storia sia  anche “nascosta” dietro alla presenza dei vegetale, presenza che tendiamo a dare per scontata, ma che scontata non è come ci ha dimostrato citando la presenza degli “alieni” fichi d’India di origine americana e presenti, per esempio, nella Val Susa. STORIE IN SPALLA è la sua ultima pubblicazione.

*(citaz. da Antonio Aloni, 1947-2016)

Un’ultima, ma non minore, riflessione.

All’evento ha partecipato il sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli insieme agli assessori Barbara Sapino e Marco Sciretti, che ringraziamo. 
Durante il suo intervento, avvenuto a fine della serata, il nostro sindaco si è dichiarato favorevolmente colpito dalla ricchezza di dati ed iniziative presentati, nonché interessato alla pratica del cammino.
Da parte nostra non possiamo che ricordare che su territorio del nostro Comune sono presenti molti sentieri e sterrate percorribili all’interno di spazi boschivi né si può negare che Volpiano si trova lungo le attuali vie che collegano Superga a Belmonte e che dal Piemonte portano verso la Valle d’Aosta, lungo un cammino non storico ma tuttavia “francigeno”.
Si tratta di potenzialità da tenere presenti sotto vari aspetti.
Da parte nostra, come Associazione, siamo impegnati nel farle conoscere, sviluppare e tutelare.

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